PSLN vuole essere un inno alla vita.
In fondo stiamo parlando del centenario della nascita, della venuta al mondo di un artista totale come Pasolini.
Ho voluto affrontare l’autore non usando testi canonici estesi, bensì riducendo al minimo la quantità di frammenti dei suoi scritti.
PSLN vuole essere un Teatro dell’Ascolto che lavora su un distillato dell’imponente opera di PPP, dove le migliaia di pagine diventano un microcosmo che potrebbe evocare qualcosa di ben più ampio proprio grazie alla loro paradossale riduzione.
Guardando al passato la collaborazione tra Samuel Beckett e Morton Feldman mi è stata di grande ispirazione. Nel 1976, mesi dopo aver discusso sulla difficoltà del drammaturgo nello scrivere opere liriche, Beckett inviò una cartolina postale a Feldman. Sul retro vi era scritto a mano un libretto di dieci righe, ottantasette parole vergate con la sua tipica calligrafia puntuta. Nient’altro, solo una breve nota: “Dear Morton Feldman. Verso the piece I promised. It was good meeting you. Best. Samuel Beckett.” Un anno dopo da quel libretto Feldman compose l’opera Neither della durata di circa un’ora. PSLN riduce così il testo a una breve poesia giovanile di Pasolini e il lavoro sull’organico, sullo spazio e sulle sue caratteristiche, consente di sfruttare al meglio le possibilità acustiche dell’ambiente. Un ampio riverbero nel luogo di performance, ad esempio, può permettere di ospitare un “cantar lontano” dove strumenti e voci si dispongono spazialmente a distanza. Si tratta di un approccio compositivo ambientale e minimale che pone il pubblico al centro dello spazio per poter esperire flussi e movimenti. Un progetto dove il rapporto tra nuova musica, musica antica e spazio sonoro si articola in sezioni che a tratti evocano astratti madrigali. Nell’arco della giornata, suoni legati all’autore percorrono l’intera città e, risuonando, la trasformano in ambiente immersivo. Montepulciano diventa quindi Pasolini attraverso la sua voce che risuona nelle vie e nelle strade. Attraverso le frequenze di Radio Lada (radiolada.net) questa voce viene diffusa ininterrottamente in una rete di luoghi quali bar, ristoranti, negozi, nelle strade e nelle piazze, e si intreccia a piccoli eventi sonori diffusi in tutta la città. Frammenti della partitura vengono eseguiti nello spazio pubblico, letteralmente in mezzo alla gente. PSLN è dedicato a John Cage nel centodecimo della nascita e trentesimo della morte. Cage non solo è dedicatario del progetto, ma la sua pratica fornisce modalità possibili compositive per lavorare su una partitura articolata tra suono, musica e topografia. Insieme a Cage e Feldman altre figure aleggiano in filigrana, e in particolare quella di Luigi Nono per la sua sublime ricerca che, specialmente a partire dagli anni Ottanta, ha indagato l’elaborazione, la spazializzazione del suono e il rapporto tra suono strumentale, voce ed elettronica dal vivo. Nei primi anni Novanta ho mutuato il mio “Teatro dell’ascolto” proprio dalla sua “Tragedia dell’ascolto” (non mi sentivo abbastanza tragico per osare una citazione diretta). PSLN si potrebbe dire che nasce proprio così: da Pasolini ma anche dal mio rapporto con questi altri autori, dal quale deriva un certo modo di costruire e d’intendere e di ricercare la dimensione sonora. PSLN inizierà al mattino con una conversazione pubblica attorno a Pasolini per guardare alla sua opera da punti di vista diversi. Come concludere un progetto come questo? Con una festa, ovvio. Una grande festa da ballo che lo omaggia nella gioia dei corpi.