2020
L’opera radiofonica HA è una foresta sonora originata dalla grana della voce di Hannah Arendt intrecciata a suoni strumentali e elettronica. Un viaggio sensoriale all’interno della sua fonetica, dove le parole si trasformano in materiale sonoro cartografico. Un approccio sperimentale e cinematografico in cui, tuttavia, materiali complessi sono organizzati in una composizione radiofonica accessibile a tutti.
Un lungo e puntuale lavoro di composizione e editing ha trasformato la voce di Hannah Arendt in un grido, una mappa, un’architettura acustica e immersiva fatta di tantissime piccole cellule di pochi secondi ciascuna. Ognuna con i suoi parametri (volume, riverbero, spazializzazione, ecc.) per creare sempre una composizione pluristratificata e dinamica. Il testo di riferimento dell’intero progetto è la sua opera più seminale: La condizione umana (1958), di cui le tre attività umane (lavoro, opera, azione) costituiscono sezioni del lavoro radiofonico. Insieme ai testi di Arendt, hanno costituito un importante riferimento per il lavoro quelli della filosofa italiana Adriana Cavarero e di Elias Canetti.