Pensieri per il mondo che è già arrivato
Roberto Paci Dalò
Pensieri per il mondo che è già arrivato
29 febbraio 1996
Tecnicamente una integrazione tra radiofonia e reti telematiche è quanto di più efficace si può ipotizzare in termini di possibilità grazie all’unione di velocità, flessibilità, estensione a livello planetario.
La radiofonia è vincente rispetto alla televisione per la sua estrema flessibilità che nell’interazione con l’uso di reti telematiche arriva persino a contenere il formato TV. Su Internet stanno già girando nuovi software in grado di ‘trasmettere’ anche immagini in movimento.
Un lavoro importante da fare è non perdere di vista la cosidetta realtà. È già successo negli anni cinquanta quando, di fronte alla fascinazione per l’elettronica, tanti compositori si sono buttati totalmente nella produzione di opere basate interamente su suoni sintetici. Superata una prima fase di ebbrezza, gradualmente si è arrivati a una sapiente combinazione / interrelazione tra strumenti tradizionali e elettronica. In questi decenni di entusiasmo tecnologico si resta ancora meravigliati di fronte alla nuda voce.
Questo è un punto cruciale. La tecnologia acquista ancor più fascino nel momento in cui mostra i suoi limiti.
‘Deep Blue’ sconfitto da Kasparov non perde credibilità, ma diventa più ‘umano’ nella sua debolezza di qualche centinaia di milioni di calcoli al secondo.
Un buon utilizzo delle tecnologie digitali deve prevedere un accorto utilizzo dell’ironia.
Il suono, il segnale sonoro è un flusso continuo presente indipendentemente dalla nostra volontà.
Si possono chiudere gli occhi, più difficile è chiudere le orecchie. Approfittare di questo predisponendo vere e proprie strategie legate al suono nell’arte, nell’informazione, nella società.
Per quanto riguarda la messa in onda e la globalità della radiofonia si potrebbero ipotizzare delle ‘direzioni artistiche’ per periodi definiti. Direzioni artistiche che creano delle immagini globali del media.
Si tratterebbe ovviamente di direzioni artistiche collegiali fatte da artisti, tecnici, giornalisti poiché siamo entrati in un’era che non presuppone ignoranze nei cosidetti altri settori. Il settore è unico ormai e ha a che fare con la globalità dell’informazione. Ciò non significa occuparsi in maniera approssimativa di tutto un po’, ma mettere in pratica in ogni momento la pratica del network, del lavoro comune fatto di tante esperienze non accumulabili in una sola persona.
Dal punto di vista della programmazione non si tratta di costruire delle riserve dedicate alla ‘sperimentazione’ (parola probabilmente da non usare a questo punto) ma di integrare con conoscenza reale dei sistemi usati i diversi ambìti àmbiti.
Non è il caso di illudersi che esperienze più radicali raggiungano un pubblico di massa ma è vero che le punte avanzate della ricerca servono per scatenare meccanismi della fantasia soprattutto quando spingono il mezzo al limite ( e possibilmente oltre ) delle sue possibilità. Questo è il senso di progetti telematici realizzati in questi anni che hanno visto realizzare concretamente – e con successo – proprio questa integrazione complessa tra radiofonia, reti telematiche e interattività.
L’ascoltatore vuole abitudine ma allo stesso tempo desidera scarti, imprevisti continui che mettono in moto capacità associative altrimenti sopite nella routine dell’ascolto passivo.
Le possibilità sono infinite e tanti progetti possono essere realizzati con una leggerezza (ricca però di contenuti e impegno) inimmaginabile fino ad ora.
Nella moltiplicazione delle bande è possibile ipotizzare un fiorire di attività.
La radiofonia dovrebbe curare di più l’immagine (la RAI in generale).
Non esiste una immagine coordinata ( parte alcuni logo ovviamente ) che possa rendere riconoscibile quello che sta facendo. Ora non esiste nemmeno un giornale ‘ufficiale’ con i programmi.
Nella radiofonia del presente, che è già futuro, vanno coinvolti soggetti provenienti da aree diverse invitati non tanto a ripetere quello che fanno da sempre quanto a sperimentare nuove possibilità che nella maggior parte dei casi fanno già parte della loro vita artistica ma che difficilmente sono fatte emergere proprio a causadella mancanza di spazi adeguati.
Indispensabile la collaborazione con realtà indipendenti quali i network privati privilegiando quelli che possano garantire una solidità anche culturale.
Come i giganti dell’informatica si affidano a giovanissimi in qualità di consulenti, così anche la radiofonia dovrebbe vedere anche dei ventenni dietro al microfono (o di fronte al monitor del computer).
Non c’è nulla da fare, soprattutto nell’abito del rapporto con le tecnologie, un quindicenne è molto più preparato di altri appena più vecchi. Anche se probabilmente manca un’esperienza allargata, la sua abilità deve essere considerata da un punto di vista creativo e progettuale.
Gruppi pop si possono confrontare con una scrittura altra producendo opere che ancora una volta costituiscono uno scarto percettivo indispensabile. Scrittori possono accedere a materiali acustici che li portano su terreni chiaramente impervi per le loro consuetudini, filosofi si confrontano con problemi tecnici legati magari alla multimedialità. Tutto questo non è utopia ma la prassi quotidiana di luoghi radiofonici come RAI Audiobox in Italia, ORF Kunstradio in Austria o RADIO LADA (coprodotta non a caso dai primi due insieme a un MediaLab come GIARDINI PENSILI) su Internet.
Tocca essere a questo punto autoreferenziali poiché la maggior parte dei progetti che si possono citare hanno visto la partecipazione / ideazione anche di questi soggetti. E in mezzo a tante parole e teorie è bello accennare a esperienze concrete.
Tra le esperienze fatte in questi anni si possono citare ad esempio il festival AUDIOBOX di Matera e il festival LADA L’Arte dell’Ascolto di Rimini. Due festival profondamente legati a partire dal coinvolgimento di molte persone (produttori, artisti, tecnici) presenti in entrambi i luoghi.
Come eventi : LA NATURA AMA NASCONDERSI (1992) tra Innsbruck e Vienna che ha visto per la prima volta in Austria l’utilizzo del picture phone per un evento artistico all’interno del simposio/festival DIE GEOMETRIE DES SCHWEIGENS.
Nell’estate del 1993 all’interno di LADA L’Arte dell’Ascolto è stato realizzata LA LUNGA NOTTE in collegamento interattivo tra Rimini, Colonia, Innsbruck, Gerusalemme. La partecipazione di artisti palestinesi e israeliani ha reso questo progetto un piccolo evento anche dal punto di vista della riflessione sulla società e sulla politica (nel senso alto del termine). I circuiti usati andavano dal ponte radio, alle linee digitali ISDN.
Nel 1993 REALTIME è stato presentato contemporaneamente e dal vivo sulla radio e sulla televisione austriaca. Quasi un film acustico con un canale video e tre canali audio separati (!). REALTIME è stato ospitato in televisione dal programma di musica jazz ‘Round Midnight’ che va per l’appunto dalle 23.45 alle 00.15 . Al termine dell’evento (abbastanza complesso per un pubblico abituato appunto a un programma ‘classico’) le prime telefonate di calorosa approvazione sono giunte proprio dai produttori del programma.
Da ricordare che la maggior parte del testo usato era in italiano.
Di HORIZONTAL RADIO si sa tutto ormai. HR è stata una esperienza limite da un certo punto di vista, utilissim proprio per confrontare tanti e tali media, sistemi e abitudini produttive diverse da parte di enti radiofonici di molti paesi che in certi casi non si conoscevano prima. Nel progetto è emersa la necessità in operazioni di questa complessità, di lavorare contemporaneamente sulla assoluta precisione (caratteristica indispensabile per la costruzione di un qualsiasi palinsesto grande o piccolo che sia) e sulla flessibilità dal punto di vista dell’intervento dei singoli partecipanti.
Una radiofonia telematica del presente non può non tener conto di questo punto. Occorre costruire sistemi che nella loro enorme complessità e definizione lascino un’altrettanto ampia flessibilità di intervento quale è stata, da un certo punto di vista, la radiofonia fino ad oggi. Chiaramente con i limiti segnati dallo strumento poiché un telefono consente sì una ‘interattività’, ma in una forma ancora troppo primitiva.
Una radiofonia del presente, come si può immaginare?
Accesso ai sistemi satellitari a costi minimi utilizzando semplicemente sottoportanti di canali usati per il video ad esempio. Questo permetterebbe un broadcasting continuo a livello europeo ampliando enormemente le possibilità coproduttive di enti diversi. La pratica della coproduzione tra paesi diversi deve diventare una abitudine per creare un confronto continuo (anche dal punto di vista della qualità dei programmi realizzati) con l’‘altro’. Questo trascina nel vortice del problema linguistico che dovrebbe contribuire – affrontandolo appunto quotidianamente – a superare una egemonia della lingua inglese che a lungo andare diventa anche noiosa. Non solo: l’abitudine in ambito internazionale a comunicare sempre in inglese come terza lingua tra due partner , ad esempio, tra Italia e Germania, svilisce la lingua stessa ridotta a una sorta di Pidgin English che ricorda Tarzan più che Shakespeare.
Anche per questo si è lavorato caparbiamente in questi anni usando raramente l’inglese in progetti artistici privilegiando lingue ‘minori’ (?) come l’ebraico, il greco, l’arabo, lo spagnolo, l’italiano naturalmente, proprio per spostare l’asse della creazione tecnico-artistica-radiofonica un po’ più a sud del mondo.
Questo ha sempre portato a reazioni molto favorevoli da parte del pubblico e dei partner coinvolti.
In HR l’Italia ha fatto da riferimento per un network mediterraneo di grande peso all’interno del progetto complessivo. Ancora più ampio di paesi che da un lato sono più avanzati tecnologicamente, ma dall’altro hanno un grande ritardo a livello di strutture pubbliche e di accesso ai sistemi. Un esempio per tutti è costituito dagli USA.
Tra i prossimi progetti che contribuiranno ad un ulteriore approfondimento della ricerca in corso si possono citare:
– TERRAE MOTVS in onda dal vivo su Radiotre sabato 30 marzo 1996 alle ore 23.00, un pezzo di teatro radiofonico che prevede l’utilizzo di computer, campionatori e la partecipazione di musicisti e attori. Dal vivo dallo studio B di via Asiago.
– NOMADOLOGIE il 27 luglio 1996 in collegamento interattivo tra Arles, all’interno del festival Phonurgia Nova / Université d’Eté de la Radiophonie, e diverse città europee. All’interno del progetto verranno usate tutte le tecnologie a disposizione (circuiti radiofonici, ISDN, internet…) per collegare, in un unico evento, luoghi fisici e virtuali. Il progetto vede la partecipazione di diversi ministeri francesi e di enti radio televisivi europei e medio orientali.
– RIVERS & BRIDGES, il 5 settembre, organizzato da Ars Acustica / EBU e ospitato dal festival Ars Electronica, costituirà a un anno di distanza una verifica del progetto Horizontal Radio. Ancora una volta verrà costruito un grande network tra Europa, Medio Oriente, Nord America con la speranza di poter lavorare con l’Asia e con tutti quei paesi meno considerati in operazioni come questa.
– LADA 96 L’Arte dell’Ascolto a metà ottobre tra Rimini, San Marino, Bologna e Internet.
All’interno del festival un simposio per fare il punto della situazione radiofonic internazionale.
– METRODORA alla fine di novembre a Venezia. Lo sviluppo di un progetto che vede tappe all’Università di Bologna / DAMS e al festival Riccione TTVV.
– MOLEDAY durante la prima settimana di dicembre. Una spy-story telematica che proprio nella radio
vede ritrovare elementi e tracce per la soluzione di un vero e proprio giallo d’azione.
A questi si aggiungono tutte le attività di Audiobox, Kunstradio, Radio Lada e più in generale del gruppo Ars Acustica.
L’Italia è un paese tra i più interessanti proprio per questa avanzata tecnologica molto rapida che si sposa con una arcaicità e legame con la tradizione che le può permettere di offrire esempi al nord e costituire un centro naturale nell’ambito del Mediterraneo come è stato appunto in HR. Da notare: un ‘centro naturale’ in un contesto che tende sempre più a dissolvere l’idea (anche gerarchica) di centro.
RADIO LADA
una produzione Giardini Pensili, ORF Kunstradio, RAI Audiobox.
Con RADIO LADA si è concretizzata, a partire dal novembre 1995, una radio on demand che è stata vista con interesse dai colossi della telecomunicazione (STET, Telecom Italia) perché costituisce una sorta di progetto pilota sull’interattività del media.
RADIO LADA è nata all’interno de LADA L’Arte dell’Ascolto, 5° rassegna internazionale di radio e arte acustica nello spazio elettronico.
RADIO LADA nasce sulla base di una serie di progetti ed eventi su larga scala prodotti negli ultimi anni grazie alla collaborazione di enti radiotelevisivi europei e organizzazioni indipendenti che fanno della telematica, delle reti e dei media, i luoghi di azione e rappresentazione.
Radio Lada è un progetto pilota che raccoglie contributi e sforzi di tecnici, programmatori, artisti, studiosi da tutto il mondo. È un materiale di lavoro utilizzabile come base per la presentazione dal vivo di eventi telematici in tempo reale.RADIO LADA è una stazione di trasmissione e ricezione permanente, utilizzata anche come mirror per ritrasmettere programmi e progetti di altri centri e di singoli artisti – a partire da ‘Kunstradio On-Line’ della ORF -. La trasmissione è, chiaramente, anche di immagini. Prossimamente, grazie a HotJava sarà possibile trasmettere anche immagini in movimento. All’interno di Radio Lada è attivo un forum telematico che raccoglie interventi teorici su: multimedia, network interattivi, telemedi, telecomunicazioni, cybermedia, realtà virtuale.Un forum telematico aperto a tutti dove è possibile inviare proposte e contributi via fax o E-mail (RADIO_LADA@iper.net).
Chi ci sarà in Radio Lada
Radio Lada contiene anche il formato rivista con contributi testuali e link con pubblicazioni on-line accuratamente scelte nel panorama internazionale quali: Ctheory, Mediamatic, TalkBack!, Partes.
Saranno on-line contributi provenienti da discipline diverse.Tra gli altri parteciperanno il regista Cesare Lievi – protagonista di allestimenti presso l’opera di stato di Vienna, Zurigo e la Schaubühne di Berlino -, il filosofo Giorgio Agamben, Almamegretta, lo scrittore croato Miljenko Jergovic – il suo prossimo libro sarà pubblicato in Italia dall’editore Einaudi -, e Geert Lovink (Amsterdam), Arthur e Marilouise Kroker (Toronto), Marcello Sambati, Stefano De Matteis, Fabrizio de Rossi Re… Ribadendo così l’importanza della ‘extraterritorialità’ dei partecipanti.
Breve nota tecnica
Il software RealAudio possiede un’interfaccia di facile utilizzo e permette un controllo totale dei comandi un po’ come un VCR dotato di play, stop e pausa.È possibilità selezionare una qualsiasi parte del programma similmente a un lettore CD evitando le lunghe attese nel trasferimento dei files.
La tecnologia RealAudio da’ agli utenti di Internet e World Wide Web dotati di un semplice PC e un modem a 14.4 Kbps, l’accesso istantaneo a programmi audio portando così Internet a un ulteriore livello di multimedialità.L’ audio-on-demand è ora accessibile come è stato fino ad oggi solamente per grafica e testi.
L’audio su Internet non è una novità ma i tempi di attesa hanno spesso creato un ostacolo al suo uso, inf ormativo, educativo e di svago.
Radio Lada è interfacciabile con una qualsiasi unità di trasmissione e ricezione.
Una stazione radiofonica può mandare in onda in tempo reale file costruendo un proprio percorso acustico, testuale, visivo. Diversi siti sulla rete hanno già creato link con Radio Lada garantendo ulteriori possibilità d’accesso. La ORF austriaca ha realizzato sul proprio server una pagina che riproduce esattamente quella che appare sul server italiano garantendo così una uniformità di immagine importante per il fruitore.