1994
AURORAS è un’opera che riconduce il melodramma alla sua idea originaria: la dimensione fabulistica. Di una favola, di una storia da raccontare si tratta. Come Rabbi Nachman di Breslav decide di gettare nel fuoco le sue opere scritte per mettersi a raccontare storie popolate di re, principesse, mendicanti, demoni, saggi, folli. Quelle storie che già contengono tutte le domande che muovono la gente e la spingono a cercare.
Più intimi e personali sono i pensieri, più riflettono pensieri universali e atemporali come la nascita, l’amore, la morte. Il corpo – perché parziale e caduco – quale strumento di conoscenza. (La filosofia senza corpo è incompleta. L’esperienza non è fatta.)
Gioco del teatro nel teatro. Ascolto della memoria secondo un processo di sottrazione piuttosto che di accumulo per una approssimazione al silenzio.
Nella narrazione intervengono i personaggi che sono strumenti e voci. I cantanti sono essi stessi evocazioni dei tradizionali cantanti d’opera. Riflessione intima sulla memoria. Esercizio e disciplina dell’ascolto.
AURORAS dove il corpo si svela come macchina imperfetta. Ecco il corpo, nelle misure opposte, contemporanee al pensiero ed a lui distante. disincarnato e inattendibile, profugo tra le età di sé. Il corpo di Aurora B.: l’adolescenza e le visioni. Il corpo evocato, lei che è puro suono.
AURORAS protagonista eterea. Aurora B.: la Radio. Macchina associativa e comparativa. Luogo del confronto e delle possibilità. Teatro dell’Ascolto.
AURORAS o dell’infanzia.
AURORAS dove la scrittura musicale è basata sulla voce. L’opera prende avvio dal linguaggio, dalla lingua delle età. Voci di bambini e di vecchi insieme. Ebraico, arabo, italiano, tedesco, inglese, russo, ungherese. greco, armeno, yiddish, persiano: la lingua genera una polifonia spontanea. Il testo originale in italiano acquista infinite forme e significati grazie alle sue traduzioni.
AURORAS dove si adoperano le convenzioni degli strumenti e delle voci della musica colta. Ripresa dei luoghi comuni – esasperati – dell’opera e della forma barocca.
Sound environment con voci strumenti provenienti da più direzioni, segnali radio, tradizione del teatro. voci “anomale” provenienti da ambiti diversi. ensemble elettroacustico, live elctronics per modificazione e spazializzazione continua del suono, voci parlanti. cantanti, narranti. Voci.
AURORAS o della mancanza.
AURORAS nel corso della quale come anamorfosi continua du città si scambiano i rispettivi paesaggi acustici: Napoli e Berlino. Entrambi luoghi del ricordo.
Aurora B. abita nella biblioteca da dove partono scale altissime. Biblioteca scoperchiata che raccoglie i suoni creati nel tempo.
Dove abita Aurora B. la musica non si ferma mai. Nella stanza accanto, e in quella dopo, e in quella dopo, e in quella dopo c’è sempre suono. Tutti i suoni, tutte le voci si compenetrano senza soluzione di continuità.
Senza inizio e senza fine, si accede ad AURORAS da qualsiasi punto. La finestra che si spalanca sul suono delle cose del mondo.
Aurora B. si volta e tutta le città dorme di sé.
Roberto Paci Dalò, 1994