Filmnero è una mostra antologica dei lavori cinematografici di Roberto Paci Dalò. La mostra comprende i seguenti film: Dust, Petróleo México, Elegia italiana, Atlas of Emotion Stream, Ye Shanghai, Fronti, 1915 The Armenian Files. Si tratta di lavori in bianco e nero, prodotti dal 2000 al 2016, presentati in proiezione e senza utilizzo di monitor. Oltre a questi, In Filmnero si incontrano anche altri materiali girati dall’artista presso vari archivi d’Europa, dando vita così ad una cinematografia fluida e atemporale.

L’allestimento della mostra prevede una moviola attraverso la quale i visitatori accedono interattivamente al corpus antologico di Filmnero. Inoltre alcuni disegni di Roberto Paci Dalò fanno da corollario alle proiezioni, alla maniera delle cosiddette storyboard di Alfred Hitchcok.
Hitchcok era solito girare una scena solo dopo averla riprodotta su carta, progettandone il disegno nei minimi dettagli. Visto il successo dei disegni tra il pubblico, il regista pensò di costruire una storia mettendo tra loro i disegni in dialogo. Creò così le storyboard, il vero e proprio fenomeno mediatico al quale l’artista di Filmnero si ispira.

Filmnero comprende i seguenti lavori filmici

La rassegna antologica di Filmnero comprende i seguenti lavori filmici dell’artista: Dust, Petróleo México, Elegia italiana, Atlas of Emotion Stream, Ye Shanghai, Fronti, 1915 The Armenian Files.

Dust è una complessa riflessione sulla cecità dove i testi di Emily Dikinson dialogano e si scontrano con la voce di Heiner Müller. In scena Natalie Cristiani e Paola Monzini.

Petróleo México è una meditazione visiva e sonora sul rapporto tra Messico precolombiano e Messico post-colombiano. Il film mette in rilievo le somiglianze tra i volti delle popolazioni odierne con quelli dell’antichità messicana.

Elegia italiana pone l’attenzione sul tema del radicamento del fascismo in Italia. In particolare riflette su come gli italiani siano stati pre-fascisti, oltre che fascisti e post-fascisti, attraverso i testi di Giacomo Leopardi, Antonio Gramsci e Pier Paolo Pasolini.

Atlas of Emotion Stream è un omaggio dell’artista alla città di Napoli, è in particolare a quello che a suo dire è “il suo luogo più sacro”, il bar, “che fa da contrappunto al suo luogo più profano”, che è in vece la chiesa.

Ye Shanghai esplora il ghetto ebraico di Shanghai attraverso materiali filmici originali rinvenuti dall’artista presso il British Film Institut di Londra. Le immagini, di straordinaria intensità, rivelano la vita degli ebrei in una zona di Shanghai che negli anni ‘30 e ’40 era occupata dai giapponesi.

Fronti, creato a partire da rare immagini girate sul fronte durante la prima guerra mondiale, mette in scena il sentimento d’attesa del conflitto di trincea. La partitura originale di Roberto Paci Dalò è il contrappunto che voce e colore alle immagini.

1915 The Armenian Files, uscito nell’anno del centenario del Genocidio armeno, riflette su come malgrado il dramma dello sterminio, la vita continui dirompente a Beirut, Bourj Hammoud “la città armena”.

Moleskine e Ilfilodipartenope

Nel suo processo di lavoro, Roberto Paci Dalò anche realizza un taccuino Moleskine, azienda con la quale collabora regolarmente in quanto “testimonial Moleskine”. Ecco che nasce Filmnero, l’anastatica del taccuino Moleskine pubblicata da Marsèll e curata da Mirko Rizzo.
I disegni del taccuino ripercorrono la genesi e la storia dei film in mostra.
Inoltre, Roberto Paci Dalò e l’editore napoletano Ilfilodipartenope selezionano trentaquattro dei “disegni esplorativi” della mostra, per creare un libro d’artista a testimonianza dell’antologica Al Blu di Prussia di Napoli.