Kinoglaz

Kinoglaz  è la prima mostra di ampio respiro che Roberto Paci Dalò  presenta in Romagna, presso la Galleria Marcolini di Forlì. È una mostra nella quale il disegno, il  suono, la scultura e la cinematografia sono allestiti in modo tale da creare un’opera “totale”, intimamente legata al luogo che la ospita. Attraverso la luce, le proiezioni e i suoni, ecco che gli spazi della galleria vengono collegati tra loro per creare un unico ambiente immersivo.

Kinoglaz è un dispositivo che crea vibrazioni, lampi, bagliori, ombre, cadute, mancamenti tra interno e esterno. Kinoglaz significa “cineocchio”. Così s’intitola il filmato capolavoro del 1924 di Dziga Vertov, regista avanguardistico sovietico, teorico del Cinema verità. Kinoglaz di Roberto Paci Dalò è dunque un esplicito omaggio al rivoluzionario Dziga Vertov: “Il Kinoglaz è ciò che l’occhio non riesce a vedere” diceva. “Il microscopio e il telescopio del tempo, il negativo del tempo…la possibilità di vedere senza confini né distanze…la vita colta sul fatto”. La mostra si presenta come un campo elettrico. Un luogo attivato sia dalla storia sia dalle persone, come una stazione ricetrasmittente.

Il site-specific

In Kinoglaz il site-specific è una delle caratteristiche più importanti. La pratica del site specific consiste nell’abitare i luoghi per trasformarli, spesso insieme a coloro che li vivono (compresi i fantasmi nelle ghost town). Il rapporto con le persone è quindi importante per creare relazioni che – sebbene scatenate dal fare artistico – lo possano anche trascendere attivando collaborazione e partecipazione su più livelli. Tra i suoi riferimenti geografici alcune aree del mondo (e le loro culture) quali Armenia e Georgia (Transcaucasia in generale), Mitteleuropa, deserti del Nord America, Gerusalemme. La frequentazione sistematica di luoghi di culto (in particolare chiese armene, ortodosse cristiane, sinagoghe e moschee) fa parte della sua pratica, mentre un rapporto particolare con l’universo ebraico fa da contrappunto continuo al suo lavoro.

Il mesostic di John Cage

In mostra è esposto anche il mesostic dedicato a Roberto Paci Dalò da John Cage. Cage compose e dedicò una sorta di acrostico poetico, un mesostic, a Roberto Paci Dalò durante la sua permanenza a New-York. Si tratta di una composizione emblematica, che riserva molte possibilità interpretative, per lo più accessibili ai musicisti con cui Roberto Paci Dalò collaborò allora.

Ecco il Mesostic di John Cage per Roberto Paci Dalò:
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