Lament. A Sound Ritual

2022
LAMENT è un rituale sonoro in cui si fondono suoni analogici e digitali.

Un lament è un’appassionata espressione di dolore, spesso sotto forma di musica, poesia o canzone. Il dolore nasce il più delle volte dal rimpianto o dal lutto. I lamenti costituiscono alcune delle più antiche forme di scrittura e esistono esempi in tutte le culture umane.  È una celebrazione del potere del suono che evoca territori come la doina ebraica e rumena, le lamentazioni dell’Italia meridionale, il pibroch scozzese (piobaireachd), gli stili meditativi albanesi e greci, il classico appuntamento fisso del lamento dell’eroina nell’opera barocca. Questi riferimenti si fondono con l’elettronica e l’elaborazione di oggi. Non classificabile in uno specifico genere o stile, LAMENT è stato definito dalla critica come un’“azione sciamanica” e un’“esperienza indimenticabile”.

Note dall'autore

“Ho sviluppato questo progetto a Timisoara nel 2021 mentre preparavo Temeswarer Nachrichten (installazione sonora) e Doyne (concerto) invitato da Philippe Franck (Transcultures, European Pepinieres of Creation), curatore ospite del percorso Sonic Narratives (ultima settimana del 21 ottobre) organizzato da Simultan a Timisoara (Romania). Nella musica, il lamento e poi l’elegia divennero un modo per piangere in musica. Forniva un luogo per la malinconia e la riflessione, pensieri oscuri e profondi, rimpianti e solitudine musicale. Nella mia ricerca attraverso la forma del lamento posso collegare le mie indagini attraverso le musiche ebraiche, rumene, albanesi, greche. Pochissime persone sanno che suono la cornamusa delle Highland da quando ero adolescente (ho uno strumento bellissimo della Peter Henderson Ltd.). Nella musica scozzese mi piace soprattutto la musica pìobaireachd (anche Pibroch o ceòl mòr). Un’immagine “classica” di questo è il suonatore di flauto solista di fronte al mare in tempesta o che cammina lentamente e suona sui merli di un castello. La Doina rumena può essere messa in relazione con la forma del lamento. Béla Bartók ha collegato la doina rumena al sistema turco/arabo Makam. Fino alla prima metà del XX secolo, sia i musicisti lăutari che quelli klezmer venivano registrati utilizzando un taksim come introduzione a una melodia. Il taksim sarebbe stato successivamente sostituito dal doina, che è stato descritto come simile, sebbene non del tutto identico al taksim. La doina è una melodia improvvisata dal ritmo libero, altamente ornata (solitamente melismatica). L’improvvisazione avviene su uno schema più o meno fisso (solitamente discendente), allungando le note in modo simile al rubato, secondo l’umore e la fantasia dell’esecutore. Un lamento o un lamento è un’appassionata espressione di dolore, spesso sotto forma di musica, poesia o canzone. I lamenti costituiscono alcune delle forme di scrittura più antiche e ne esistono esempi in tutte le culture umane. Nella musica, un’elegia è raramente un pezzo funebre ma un’opera di natura più oscura e cupa. Nel periodo medievale, un’elegia riguardava la morte, ma al tempo del periodo romantico l’elegia era diventata una riflessione personale sulla morte. Se torniamo ai Lamenti, nella musica post-medievale, il lamento finì per essere caratterizzato da uno schema di bassi cadenti. Questo fu usato per la prima volta da Monteverdi nel suo Lamento della Ninfa, pubblicato nel 1638. La giovane ragazza della canzone soffre per la perdita del suo amato, che l’ha tradita e lasciata. In poesia, i lamenti si trovano nelle prime opere, dall’Iliade e dall’Odissea a Beowulf. Nell’Antico Testamento della Bibbia ci sono le Lamentazioni di Geremia”.

Roberto Paci Dalò

Performance at Fumi della Fornace, Festa della Poesia

by Gianmaria Pennesi

Performance at Fumi della Fornace, Festa della Poesia

by Gianmaria Pennesi

Performance at Fumi della Fornace, Festa della Poesia

by Gianmaria Pennesi

Bastia, Festival Zone libre
Filmed by Philippe Franck

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15-16 Giugno 2024

Manifattura dei Marinati

Comacchio (I)

Credits

Roberto Paci Dalò – composizione, clarinetto, clarinetto basso, voce, live electronics
Produzione: Giardini Pensili, Transcultures, Comune di Pesaro
Con il supporto di: Regione Emilia-Romagna, Emilia-Romagna Music Commission, ATER, AMAT

Giancarlo Cardini (1940-2022)
Philip Jeck (1952-2022)
Roberto Masotti (1947-2022)
Hermann Nitsch (1938-2022)
in memoriam

Bibliografia

Ernesto De Martino
Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento pagano al pianto di Maria, Torino: Einaudi, 1958.
Sud e magia, Milano: Feltrinelli, 1959.
La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud, Milano: Il Saggiatore, 1961.

George Lapassade
Stati modificati e transe, Roma: Sensibili alle foglie, 1993.

Ioan M. Lewis
Ecstatic Religion. An anthropological Study of Spirit Posession and Shamanism, London: Penguin Books, 1971.

Leonardo Montecchi (ed.)
Officine della dissociazione. Transiti metropolitani, Bologna: Pitagora, 2000.

Roberto Paci Dalò, Emanuele Quinz
Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica, Napoli: Cronopio, 2006.

Vladimir Propp
Морфология сказки. — Ленинград: Academia, 1928. (trad. it. Le radici storiche dei racconti di fate, trad. di Clara Coïsson, Torino: Einaudi, 1949).

Gilbert Rouget
La musique et la trance, Paris: Editions Gallimard, 1980.

Aby Warburg
Schlangenritual. Ein Reisenbericht,  London: The Warburg Institute, 1988.

Emanuel Winternitz
Musical Instruments and Their Symbolism in Western Art, New Gaven and London: Yale Unibevrsity Press, 1979.