Il colore del melograno e La conferenza degli uccelli

Roberto Paci Dalò, durante il suo soggiorno presso le residenze artistiche a Torre Coccaro e a Torre Maizza a Silvestri di Fasano (Brinsisi, Puglia), crea due installazioni site-specific chiamate rispettivamente Il colore del melograno e La conferenza degli uccelli. Le due opere dominano i tetti delle rispettive torri, antiche masserie pugliesi, e rappresentano una tappa importante nella ricerca artistica che l’autore svolge nei confronti della tradizione armena e georgiana.

A Torre Maizza viene realizzata Il colore del melograno, installazione posta su di colombaia a pianta quadrata. Un eccellente punto di osservazione trasformato in spazio sensoriale, in pensatoio. Uno spazio, questo, allo stesso tempo interno ed esterno, privato e pubblico. Il riferimento cromatico è il color porpora armeno (“ordan karmir”), nuance che evoca il mondo orientale transcaucasico e bizantino.

A Torre Coccaro invece viene realizzata l’installazione La conferenza degli uccelli. Il tetto viene ripopolato da uccelli in forma di banderuole di ferro nero collocate sui camini. L’installazione è ispirata a un classico della letteratura persiana, Manṭiq aṭ-ṭàir (“Il verbo degli uccelli”), celebre poema sufi di Farīd ad-dīn ʻAṭṭār.

Masserie, fattorie, colombaie

Le due fattorie fortificate, quella di Torre Coccaro e quella di Torre Maizza, vennero costruite nel XVI secolo dagli autoctoni del tavoliere per proteggersi dagli attacchi dei saraceni. Quelle stesse costruzioni difensive sono oggi lussuosi alloggi a cinque stelle e residenze per artisti. Roberto Paci Dalò, giuntovi nel 2011, sceglie di valorizzare l’unica parte rimasta inalterata dai restauri: le colombaie. Situate sui rispettivi tetti, le colombaie erano un tempo per raccogliere i colombi utilizzati per scambiarsi le informazione tra le due rispettive fortezze. Roberto Paci Dalò sceglie di intervenire sulle colombaie in quanto “nascoste agli occhi dei più”. Inoltre, lasciandosi trasportare dalla forte suggestione suscitata da questi singolari spazi li trasforma in luoghi di contemplazione che accolgono i visitatori con leggere zone di luce (filtranti dagli spiragli creati dall’artista) e con l’inebriante profumo delle essenze raccolte nei campi circostanti. È così che a Torre Coccaro nasce l’installazione Il colore del melograno e a Torre Maizza, non a caso, quella chiamata La conferenza degli uccelli.

Tramite l’apertura del soffitto delle colombaie si creano spiragli per vedere il cielo. Sulle pareti, l’apertura di feritoie di forme diverse è in grado di isolare varie porzioni di paesaggio. Gli “scaffali”, che un tempo ospitavano i colombi addestrati per il trasporto di dispacci, vengono trasformati in “classificatori” che contengono materiali preziosi quali olio, tessuti, flora. Le coltivazioni che circondano la torre forniscono i materiali stessi, in particolare il melograno.
Il pavimento è costituito da un “tappeto” fatto di piastrelle appositamente disegnate e nelle quali il riferimento cromatico principale è il color porpora a evocare la tradizione armena. È creata una seduta per permettere soste ai viaggiatori.

La collaborazione degli artigiani del territorio è fondamentale per la realizzazione di entrambe le opere.

Ordan karmir, la performance

In occasione del vernissage della doppia installazione a Torre Coccaro e a Torre Maizza viene presentata in prima assoluta e appositamente realizzata per Torre Coccaro la performance audio-video architetturale Ordan karmir.
L’ordan karmir era il colore immancabile, caratteristico dei tappeti e dei pregiati tessuti armeni, elogiato con accenti di stupore dagli storici arabi e da Marco Polo, ornamenti ricercati delle corti dei califfi nei domini della Mezza Luna e dei cesari sulle sponde del Corno d’Oro.

L’intera Masseria Torre Coccaro diventa superficie tridimensionale di proiezione dell’opera trasformando l’intero edificio – grazie a un mapping creato ad hoc – in un luogo trasfigurato dove tra i materiali video appaiono riprese effettuate dall’autore nel corso della sua residenza insieme a immagini astratte. Vi è nel video anche l’irruzione del mondo animale grazie al montaggio delle riprese in alta definizione effettuate presso lo ZooSafari di Fasano.
Alcuni animali diventano quindi protagonisti (in scala 1:1) della performance creando un luogo straordinario ma paradossalmente costruito con immagini quotidiane e del luogo stesso.

La musica è un singolare incontro tra nuova elettronica, pulsazioni, loops, la voce campionata di Levon Zekiyan che interpreta frammenti di poesia armena e suoni arcaici (grazie all’utilizzo di clarinetto e clarinetto basso) che evocano direttamente la tradizione e la prassi esecutiva della tradizione armena. Musica legata alla trance, alla preghiera, a stati estatici. Un suono che grazie all’utilizzo delle frequenze più gravi e all’impatto acustico sia in grado di far risuonare l’edificio stesso come anche di penetrare nel corpo stesso del pubblico. È nell’incontro tra la potenza delle immagini e del suono che nasce questa performance dalle caratteristiche così particolari e da una forma irriproducibile altrove. Un’opportunità fuori dall’ordinario per tutti coloro che vorranno partecipare.

Roberto Paci Dalò – Ordan karmir (2011) excerpts

Credits

Il colore del melograno e La conferenza degli uccelli
Due installazioni site-specific architetturali

Autore
Roberto Paci Dalò

Coproduzione
Giardini Pensili
Masseria Art Project

In collaborazione con
Zoosafari Fasano

Presso
Masseria Torre Coccaro
C.da Coccaro, 8,
72015, Brindisi, Puglia

Ordan Karmin è una performance audio-video architetturale

Dell’artista
Roberto Paci Dalò

Idea, immagini, musica
Roberto Paci Dalò

Live video e mapping
Emanuele  Russo

Voce campionata
Levon Zekiyan

Coproduzione
Giardini Pensili
Masseria Art Project

Anno 
2011

 

Ufficio stampa
Elena Bari / NewRelease

Ringraziamenti speciali a
Katja Büllman
Fabio Rausa
Guy Dittrich
Maya Moslemany
Elena Bari

Famiglia Muolo
Masseria art’s staf