Shir

Shir, primo movimento da shir-hashirim Cantico dei Cantici. Fonemi, parole, sillabe sono la fonte della materia sonora. Nel buio iconoclasta risuonano parole che diventano a tratti frequenze quasi inaudibili. Il pubblico è al centro circondato da un ambiente acustico in permutazione. Le parole sono rese architetture, tridimensionali fino a creare lo spazio acustico del luogo che è la scena stessa

non immagini costruiscono i suoi muri, ma reverberi infiniti, rifrazioni. La vestizione di un unico soldato rincorre le lettere nei loro infiniti significati. In ebraico baciare nashàq comprende il senso di armarsi, di mordere, e con una semplice variante fonetica, di incendiare. Il bacio neshiqàh è analogo a un’arma nésheq. Mordere, lacerare è nashàkh. Nel Cantico la violenza meravigliosamente riposa. Il testo ama il proprio gioco, e indugia nel lento piacere di scoprire e di coprire nello stesso momento il suo oggetto. Colpisce la somiglianza delle sue parole coi gradi più alti del silenzio; è musica cessata in ogni suono, che affiora come pura memoria.

Credits

Shir
primo movimento da shir-hashirim
di Roberto Paci Dalò

Con
Roberto Latini

Musica e acustica
Roberto Paci Dalò

Voce ebraica
Alumà Kedar Mieli

Luci
Gianni Staropoli

Promozione e ufficio stampa
Debora Pietrobono

Produzione
Giardini Pensili
Fortebraccio Teatro

In collaborazione con
Residenza Magliano
Sabina
ORF Kunstradio, Vienna

All’interno del progetto
Per antiche vie
Teatro di Roma, CRT
Milano, ETI

Regia
Roberto Latini
Roberto Paci Dalò

A Irene

5/8/2000, Montebuono