1997
TRANCE BAKXAI è un rave teatrale, la celebrazione di un rituale collettivo – persistenza del sacro nel quotidiano come disciplina al mistero – tra suono e immagine viva. La durata è di circa sette ore, tra buio e prima luce, l’iconografia è quella del rave – all’interno i multipli non come fedeli rispecchiamenti, ma moltiplicazioni per variazione del senso: struttura musicale, voce, scena digitale, performer. Il teatro affronta una dilatazione temporale e spaziale.
Il testo guida è le Baccanti di Euripide, traccia significante del suono. Poi si costruiscono gli accessi ai più livelli di senso e sensorialità: attraverso lo studio sulle frequenze del suono inferiori o superiori alle frequenze udibili, per aumentare lo spettro percettivo. Con lo studio sulla pulsazione, la velocità e la lentezza. Si costruiscono strutture ritmiche per posture, movimenti collettivi: i performer lavorano su moduli fisici che utilizzati attraverso la ripetizione sono momenti corali. Alla voce dal vivo – che costruisce un testo tragico contemporaneo – si alternano i frammenti campionati dal testo euripideo, come mantra, cellule vocali. Si unisce la musica dal vivo.