Ozio

Ho pensato per Ozio a un ambiente acustico costruito sulla relazione tra suoni dintetici e strumenti musicali “tradizionali” quali clarinetto, violoncello, contrabbasso. Appaiono come ulteriori materiali frammenti di voci umane. Alcuni dei suoni di Ozio sono il frutto di viaggi, percorsi, attraversamenti, esplorazioni realmente successe nel mondo reale e nel suo paesaggio sonoro. Altri sono il risultato di un rapporto con musicisti in grado di produrre suoni davvero speciali per il rapporto che hanno col proprio strumento (come il contrabbassista Stefano Scodanibbio o la violoncellista Joan Jeanrenaud).
Un ulteriore gruppo di suoni è invece il risultato di un viaggio digitale all’interno dei pensieri e della percezione. Attraversando con una lente d’ingrandimento acustica territori chiamati forme d’onda, sinusoidi, oscillatori, frequenze, pulsazioni, bpm. È la combinazione tra questi suoni analogici e sintetici che crea in me l’emozione che sta alla base del lavoro. I suoni sintetici sono utilizzati anche per avere a disposizione materiali “subliminali”. Ad esempio frequenze molto gravi a volume quasi impercettibile. Strategie di psicoacustica per lavorare in maniera sottile sulla percezione passiva dell’ascoltatore. Un’immagine per avvicinarsi all’idea dell’installazione è quella di una foresta notturna dove i suoni arrivano da più punti indistintamente creando uno spazio acustico infinito quanto lo è il territorio che stiamo attraversando.

1. Bolex

11:32

2. Predrag

05:23

3. Lenz

04:25

4. Malchina

03:44

5. Windscheid

02:35

6. Levon

03:34

7. Mariposas

06:32

8. Random

12:32

Year

2000

Ozio

La parola ozio mi porta da un lato a immediate considerazioni di riposo e tranquillità. Dall’altro a uno stato estatico dove non mi imbarazza usare la parola preghiera o meditazione. Molti sono i modi della preghiera e non cìè dubbio che il suono giochi un ruolo fondamentale. Inevitabile la necessità di creare uno spazio per il silenzio. Dove quindi i suoni creati servono a definire aree nelle quali ascoltare i suoni altri, ospitati in queste nicchie di vuoto non vuoto. La produzione del CD non è solamente la documentazione dell’installazione. Ho infatti pensato al CD come a un materiale destinato alla memoria acustica del progetto e – allo stesso tempo – come uno strumento permetta all’ascoltatore attivo di costruire un personale ambiente acustico addirittura nella propria casa o in un qualsiasi luogo del quotidiano. Quindi un CD che non dovrebbe essere ascoltato semplicemente come musica, ma piuttosto come suono (qualcosa di ben più grande della musica). Da ascoltare selezionando “random” nel lettore affinché le varie tracce non si ripetano mai nello stesso modo e possano visitare e edificare lo spazio sfruttando echi e reverberi sempre mutevoli.

Roberto Paci Dalò
Ithaca, May 2000

released May 1, 2000

Written and produced by Roberto Paci Dalò
Recorded at Itaca Studio, Rome
Mastered by Simone Corelli
Voices Predrag Matvejević, Levon Zekyian
Roberto Paci Dalò sampling, electronics
Joan Jeanrenaud cello on track 5
Stefano Scodanibbio doublebass on track 7

© 2000 Roberto Paci Dalò
(p) 2000 Trattocontinuo

Premio Trattocontinuo per la Grafica Europa
Ozio
Ideato e promosso dal Comune di Milano – Settore Giovani
A cura di Daniele Pitteri e Cristoph Radl
e con la collaborazione di Roberta Germano

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